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  • Immagine del redattoreGiò Lauria

Com'è fatto il cervello?

Aggiornamento: 8 mag 2020

Questo post è una sintesi dell'argomento, non ha la pretesa di essere esaustivo, ma può tornare utile per farsi un'idea generale delle strutture e delle funzioni principali del nostro organo cerebrale.

 

Secondo le disposizioni delle Università e quindi del Ministero dell'Istruzione, noi psicologi dobbiamo formarci adeguatamente anche nel campo della neuroanatomia e della neurofisiologia per poterci confrontare in ambito professionale clinico con medici e neurologi circa le condizioni di salute dei nostri clienti e per avere una visione d'insieme della persona che andiamo a trattare (visione detta "biopsicosociale", il cui presupposto di partenza è che l'essere umano non è scindibile in "mente+corpo", modello cartesiano, ma è un tutt'uno inscindibile).


Ovviamente, in questo post non ho la pretesa di trattare in modo completo l'argomento, non basterebbe l'intero blog e soprattutto il suo fine è la semplice chiarificazione generale di cos'è che abbiamo nella nostra calotta cranica.


PRIMA PARTE

In un primo momento voglio illustrarti ciò che riguarda LA NEUROPSICOLOGIA e l'ANATOMIA - ossia ti propongo una specie di "mappamondo" del cervello.


Attenzione, non si tratta della teoria dei due emisferi "uno opposto all'altro", teoria tra l'altro molto in voga, secondo la quale l'emisfero dominante (sinistro) sia quello addetto alle operazioni logico-matematiche e di elaborazione dei calcoli, mentre quello destro sia sede di creatività, capacità di sintesi e addetto all'estro artistico. Si tratta di una teoria inesatta.


Tuttavia, una parola sulle probabili differenze dei due emisferi ce la voglio spendere: da alcuni studi condotti sul rapporto madre-figlio/a (detto "attaccamento"), risulta che una parte dell'emisfero sinistro sia maggiormente addetta alla comprensione del linguaggio verbale, mentre una parte dell'emisfero destro sia addetta alla comprensione del "non verbale" e in particolare deputata alla cosiddetta "sintonizzazione" del canale comunicativo, molto "attiva" negli encefali di madre-figlio/a durante i primi anni di vita (Schore 2005; Siegel 1999).


In breve, il "mappamondo" del cervello è questo riportato sotto in figura, a fianco un resoconto "neuropsicologico" schematico di ciascuna parte.



I lobi cerebrali sono quattro:

  • Lobo Frontale;

  • Lobo Temporale;

  • Lobo Occipitale;

  • Lobo Parietale.


Nella figura a destra, la descrizione delle funzioni generali di ciascuno dei quattro lobi, mentre tra parentesi viene specificato l'effetto dei danni a tali regioni, cosa che ha consentito la deduzione delle sue funzioni.



SECONDA PARTE

Un'utile chiave di lettura rapida, sostenuta dalla maggioranza assoluta dei ricercatori in campo neuroscientifico, riguarda la concezione evoluzionistica del cervello, che aiuta anche alla comprensione del suo funzionamento globale.


Secondo il neuroscienziato MacLean (1990), nel corso di milioni di anni il cervello umano si è evoluto "a strati", e questa evoluzione è quasi possibile osservarla anche durante lo sviluppo cerebrale dell'embrione umano.


I ricercatori hanno perciò elaborato la teoria evoluzionistica del cervello secondo la quale agli strati più profondi corrisponde una fase evolutiva più remota, fino allo strato superiore agli altri, di più recente apparizione.


In altre parole, il sistema nervoso centrale umano può essere suddiviso in tre strati principali, ciascuno dei quali ha delle specifiche funzioni:


  • Il cervello arcaico, detto anche "rettile";

  • Il cervello limbico, di media evoluzione;

  • La neocorteccia .


Nella figura accanto è rappresentata visivamente la loro collocazione spaziale.


Vediamo nel dettaglio ciascuna parte:


  • R-complex (o cervello rettiliano): si occupa dei bisogni e degli istinti innati nell'uomo; gli operatori rettiliani sono i seguenti: isoprassico, specifico, sessuale, territoriale, gerarchico, temporale, sequenziale, spaziale e semiotico. Risiede nelle parti più profonde del sistema nervoso centrale, cioè nel diencefalo, nel mesencefalo e nella parte iniziale del telencefalo.

  • Nel sistema limbico (o cervello paleomammaliano) agisce l'emotività dell'individuo; infatti questa struttura contiene prevalentemente operatori emozionali: fobico, aggressivo, cura della prole, richiamo materno, innamoramento, ludico. Il sistema limbico è posto in una zona superiore all'R-complex, ed è costituito dai bulbi olfattivi, il setto, il fornice, l'ippocampo, l'amigdala, la corteccia cingolata, i corpi mammillari

  • Il neo-cortex (o cervello neomammaliano) è la sede degli operatori specifici che caratterizzano l'essere umano: olistico, riduttivo, generalizzatore, causale, binario, emotivo. La struttura neocorticale è formata da materia neuronale.

(Tratto da Wikipedia)


Questa tripartizione del cervello può aiutarci a comprenderne un po' meglio il funzionamento nelle sue strutture principali, ricordandoci però sempre che la complessità che siamo non è risolvibile in schemi sintetici, e che ancora molte cose restano ignote. Di sicuro, avere un'idea verosimile della sua evoluzione consente anche di intendersi meglio tra scienziati e offrire una divulgazione comprensibile dei passi avanti fatti nel suo studio.





Bibliografia


MacLean, P. D., (1990).The triune brain in evolution. Role in paleocerebral functions, New York, Plenum Press.


Schore, A. (2005). Attachment, affect regulation and the developing right brain: Linking developmental neuroscience to pediatrics. Pediatrics in Review, 2005, 26, 204-211.


Siegel, D. J. (1999). The developing mind: Toward a neurobiology of interpersonal experience. Guilford Press


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